A cento anni dalla nascita, l’attualità del pensiero di Franco Basaglia, psichiatra e direttore dell’Ospedale Psichiatrico di Gorizia e poi di Trieste. Eliminò la contenzione fisica e l’elettroshock; si deve a lui la chiusura dei manicomi e la legge 180/1978, denominata “Legge Basaglia”.
Da allora, al centro della cura del disagio mentale c’è la persona e la sua dignità: “la libertà è terapeutica”.
I cento anni dalla nascita di Franco Basaglia devono essere l’occasione per riportare al centro del dibattito sulla salute mentale il pensiero di chi per primo decise che la chiusura dei manicomi era “semplicemente ovvia”.
La scelta è stata quella incontrare chi lavorò con lui. Una leva di giovani psichiatri, allora attratti dalla figura carismatica di uno psichiatra che si pose contro l’accademia e mise al centro della malattia mentale la persona libera e non più segregata: il gruppo che con lui sperimentò un nuovo modo di affrontare la malattia mentale.
Il racconto quindi di chi ha raccolto il testimone di Basaglia e ne ha innovato teoria e applicazione, quasi a fare il punto su ciò che il grande psichiatra ha lasciato come eredità. I dottori Peppe Dell’Acqua e Roberto Mezzina, ex direttori del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, ci portano nelle strutture preposte alla cura delle malattie mentali, per verificare se l’attuazione della Legge Basaglia è stata pienamente applicata o solo in parte. Archivi preziosi e immagini di oggi ci mostrano le persone, la genesi e l’attualità del Modello Trieste.
L’incontro con Dévora Kestel, Direttrice Dipartimento Salute Mentale e Uso di Sostanze dell’OMS, anche lei “allieva” di Basaglia a Trieste, ci sposta dalla condizione italiana a quella globale, in cui l’attenzione e la cura sono poste sulle persone e non sulla malattia.
Maurizio Sciarra
Anno: 2024
Produzione: Le TALEE e Agherose
Regia: Maurizio Sciarra
Fotografia: Guglielmo Bianchi
Musiche: Emanuele Frusi e Paolo Forte
Prodotto da Le TALEE e Agherose
in collaborazione con Rai Documentari
con il sostegno di Fondo per l’Audiovisivo del FVG e FVG Film Commission/PromoTurismoFVG
con il contributo di AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
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