L’Atlante della Memoria

Sinossi

La passione per le foto antiche e alcune coincidenze hanno portato il giovane protagonista a scoprire l’archivio fotografico e le ricerche del linguista friulano Ugo Pellis. Dopo 80 anni, la curiosità di conoscere i bambini di quelle foto lo spinge ad intraprendere un viaggio nei luoghi esplorati da Pellis negli anni ’30.

Lorenzo si muove tra il Friuli, il luogo in cui Pellis iniziò le sue indagini, e la Sardegna, dove scattò la maggior parte delle fotografie. Banditi i grandi centri abitati, la sua ricerca si svolge principalmente in piccoli paesi. Luoghi ancora poco “contaminati” dal presente, in cui è possibile riconoscere una o più tracce del passato.

I luoghi più battuti sono le case di riposo, le piazze, i bar. Gli unici mezzi su cui può fare affidamento, le fotografie. Spesso, la ricerca diventa porta a porta, in un carosello di luoghi e incontri, colpi di scena e sorprese, dove i veri protagonisti sono le persone con le loro memorie.

In fondo, il viaggio di Pellis, come tutti i viaggi, è un pretesto. Ci lascia il tempo di vagabondare e di osservare, confrontando le tracce del passato con i segni del presente. Ci lascia il tempo di ascoltare e di tramandare delle testimonianze. Ci lascia parlare della memoria, attraverso la comunità, l’identità, l’amore e la morte.

È un gioco in cui i ricordi intimi e le storie personali si mescolano con la storia di un paese e di un popolo intero. Un gioco a cui tutti partecipiamo.

Note di regia

Ugo Pellis non era un fotografo di professione. Tuttavia, come supporto alle sue ricerche linguistiche, ha fotografato in modo unico la vita quotidiana in un’Italia “minore” che negli anni successivi sarebbe rapidamente scomparsa, inghiottita dal boom economico e dalla nuova industrializzazione del paese nell’immediato dopoguerra. Ripercorrendo le tracce lasciateci da Pellis, ho immaginato un viaggio moderno per confrontare la sua ricerca con la realtà di oggi. Un viaggio attraverso I piccoli paesi d’Italia, perchè è nei loro vicoli che risiedono i paradigmi per capire il cambiamento della nostra società negli ultimi cento anni. Un viaggio che possa mettere in discussione la nostra comprensione moderna della sfera sociale, che esponga la relazione conflittuale e distratta che la nostra cultura tardo-moderna, post-industriale e digitalizzata intrattiene con il passato e il presente. Un percorso che possa fare della memoria un tema proprio quanto al passato che al presente.

Dorino Minigutti

Credits

Anno: 2020
Produzione: Agherose
Regia: Dorino Minigutti
Sceneggiatura: Dorino Minigutti, Lorenzo Fabbro
Fotografia: Debora Vrizzi

In collaborazione con Società Filologica Friulana (Udine)

Sviluppato e realizzato con il contributo del Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia 

Festival

  • Finalista al Prague Film Awards 2022;
  • ОКО-International Ethnographic Film Festival;
  • Mittelfest 2021;
  • 69° Trento Film Festival 2021 – sezione “Terre alte”.

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